Cari Amici,
vogliamo ringraziarVi per la vostra partecipazione alla mostra, Sardinian Textiles: An Exhibit of Handwoven Art, e agli eventi collegati.
Si è trattato di una mostra esemplare e di una serie di eventi collegati che sono stati ricevuti con entusiasmo e hanno attirato molta attenzione verso la Sardegna e i tessuti Sardi.
I partecipanti all’inaugurazione sono stati circa 120, provenienti da molte città della California e da altri stati. Paolo Barlera, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC)- San Francisco, e Luigi Biondi, Vice Console Generale, hanno accolto gli spettatori e introdotto due rappresentati del Comune di Samugheo, il Vice Sindaco Maurizio Frongia e l’Assessore alla Cultura Manuela Barra.
Maurizio ha dato il proprio ringraziamento agli organizzatori ed ha presentato un libro che narra la storia di Samugheo e una saponetta Gaia fatta a mano nel paese. Il Vice Sindaco ha parlato della storia e dell’importanza dell’arte della tessitura a Samugheo. In seguito si è svolta la presentazione del trailer del film “I Want to Weave the Weft of Time”, che mostra l’importanza dei tessitori che lavorano a mano. Al termine del film, si è svolto un discorso sulle sfide che i tessitori, i negozi, e le fabbriche della Sardegna sono costretti ad affrontare, oltre ad una serie di foto ad alta risoluzione di campioni di tessuti antichi della collezione del MURATS.
Il pubblico è rimasto affascinato: sono state fatte molte domande dopo la presentazione, e tutti hanno esaminato i tessuti. Gli ospiti sono anche stati contenti di poter godere di un cibo fantastico: San Giuliano d’Alghero ha donato scatole di creme spalmabili di olive e antipasti che sono state divorate con piacere, accompagnate da pane carasau portato dalla Sardegna, formaggio pecorino e, naturalmente, vino. Il ristorante 54 Mint ha offerto dolci tipici dell’Italia, che sono spariti rapidamente.
Nelle settimane seguenti l’inaugurazione, ci sono state due presentazioni del film I Want to Weave the Weft of Time. Il primo al posto del workshop di pibiones che era stato programmato inizialmente, perché all’ultimo momento i tessitori non hanno potuto partecipare a causa di una situazione imprevista. Lacis Museum a Berkeley, California, ha ospitato l’evento. Il secondo si è tenuto all’IIC alcune settimane dopo l’inaugurazione, per attrarre altre gente alla mostra.
“Intrecciati”, il progetto interculturale guidato dal designer Silvio Betterelli, ha raccolto fibre da vari paesi lontani fra cui il Sud Africa, l’India, la Sardegna, l’Italia, e diversi stati degli Stati Uniti. Hanno contribuito a realizzare il progetto con Silvio la tessitrice Reba Siero, gli studenti Maya Trifunovic e Alex Boccon-Gibod, e la loro nonna, che era in visita da Belgrado.
Diversi giornali, siti web, e piani di social networking hanno discusso brevemente gli eventi della mostra e articoli più lungi sono stati pubblicati nel giornale stampato e online di L’Italiano-Americano negli Stati Uniti e diversi giornali e website in Sardegna.
Vogliamo anche ringraziare i volontari qui a San Francisco, che hanno contribuito a fare dell’evento un successo. La fotografa Flavia Loreto ha fatto foto fantastiche dell’inaugurazione (allegate alla presente). Arpana Warren, Mark Springer, Gab Koza, Anne Yale e lo staff dell’IIC hanno appeso i tessuti e hanno messo in ordine tutti i dettagli dell’inaugurazione. Vera Lazarevic e Gilles Boccon hanno ospitato una cena deliziosa (fatta completamente a mano da Gilles), dove Silvio ha parlato della sua arte e la sua ultima collezione. Dhanya Olson ha costruito i telai per il progetto interculturale.
Oltre a dimostrare il grande interesse del pubblico per i tessuti Sardi e la Sardegna, il principale risultato della mostra è stato quello di accendere i riflettori sull’importanza di preservare la tradizione, la storia ed i motivi della Sardegna, e di supportare lo sforzo di mantenere in Sardegna la creazione dei tessuti fatti a mano, a telaio meccanico, e in fabbrica.
Come sapete, I’Istituto Italiano di Cultura di Chicago è interessato ad ospitare una mostra simile a quella di San Francisco; sono (Kelly) in contatto con la direttrice per delineare i dettagli di questo progetto futuro. Sto anche lavorando a delineare alcune ulteriori opportunità per promuovere i tessuti Sardi in modo sostenibile che possa portare a vendite e visibilità per la Sardegna con una nuova tecnologia di advertising.
Mentre la mostra e gli eventi collegati sono finiti, il successo ha aperto una serie di porte e io li considero come un inizio, un primo passo per l’introduzione dei tessuti Sardi negli Stati Uniti!
Grazie a tutti voi per la vostra partecipazione!
Paolo Barlera, Italian Cultural Institute e Kelly Manjula Koza, Sardinian Arts, Inc.
Grazie mille a Flavia Loreto per le foto!
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